Calvenzanino è un progetto che recupera due manufatti esistenti di un vecchio comparto cascinale lungo la strada provinciale 138.
L’architettura è connotata da due volumi distinti uno parallelo alla strada ed uno perpendicolare ad essa , entrambi volumetricamente autonomi , trovano uno spazio di relazione privato nella corte interna sul quale si affacciano internamente. Il progetto si articola nel mantenimento dei muri perimetrali degli edifici esistenti ed il ripensamento con irrigidimento strutturale interno di tutta la pianta , questo permette di ricomporre gli spazi interni attraverso la costruzione di spazi precisi e misurati. Gli elementi di irrigidimento strutturale interni dell’edificio alto diventano matrice spaziale connotativa, due H strutturali accolgono gli spazi di servizio ed i nuclei impiantistici nell’ottimizzazione degli elementi tecnici.
Il sistema di connessione verticale del corpo alto ripensa il sistema a ballatoio preesistente costruendo un diaframma identitario ligneo verso il giardino segreto interno. Al piede dell’edificio viene mantenuta la vocazione storica preesistente con uno spazio per la ristorazione che viene ripensato e che si apre poi verso lo spazio aperto interno del giardino dove si staglia una grande quercia rossa che diventa elemento identitario connotativo vegetale. Ai piani superiori si trovano invece due livelli di residenza temporanea caratterizzati al piano primo da un doppio sistema di travi accoppiate trasversali che ritmano il solaio a vista; al secondo piano troviamo invece dei duplex con uno spazio a doppialtezza che disvela l’elemento di copertura astratto a falda a vista.
Il volume più basso perpendicolare alla strada accoglie due appartamenti indipendenti che recuperano il vecchio fienile che si apre verso la corte interna ripensando il fronte con un sistema di vetrate intervallate da elementi lignei che reinterpretano la tradizione rurale. Il dialogo spaziale e materico tra nuovo e antico è il filo conduttore del progetto. Oltre agli edifici, altro elemento di progetto ,è stato quello del giardino interno che è stato ripensato nella definizione di spazi vegetali, spazi per il parcheggio biciclette e spazi ad uso dell’attività commerciale al piano terra.
Il vecchio intonaco esterno è stato rimosso per rivelare i muri in mattoni preesistenti. Le finestre e le aperture non più necessarie sono state evidenziate nella chiusura e nel tamponamento con finitura in nuovo intonaco a calce bianco liscio; mentre le nuove aperture costellano le facciate dell’edificio principale rileggendo una scansione ritmica misurata dei fronti. L’ultimo strato di bianco che avvolge gli edifici, il più raffinato dei lavaggi a calce, forma la pelle più esterna dell’architettura nel racconto di un’astrazione capace di mettere a sistema elementi della contemporaneità con elementi della tradizione.
Committente: privato
Volumetria: 1320 m3
Superficie: 440 m2
Anno progetto: 2020
Anno realizzazione: 2020-in corso
Progettazione e DL: FORM_A
Team di progetto: Andrea Fradegrada, Sandra Maglio con Christian Spolti
Consulenti: ZH srl, Geolambda Engineering S.r.l., Studio associato MPM
Immagini. Onirism