Il progetto di casa AM ripensa il volume di un ex macello dismesso, inserito all’interno del tessuto compatto della città, per modificare lo spazio nella costruzione di un edificio unifamiliare che ne preservi il carattere formale reinterpretandone le caratteristiche materiche attraverso un principio di astrazione. L’intervento interpreta le condizioni del contesto, rileggendo misure, volumetrie, cavità e spazi costruiti, definendosi come elemento connotativo capace di dialogare con lo spazio urbano circostante. Il progetto lavora sull’esistente come un palinsesto, selezionando gli elementi di permanenza e quelli di variazione. L’architettura si costituisce di due volumi al piano terra separati dal cortile comune di accesso sui quali si innesta il volume principale che recupera l’edificio-ponte preesistente riconnesso attraverso un diaframma ed uno spazio terrazzo ad un secondo volume stereometrico che ricompone la cortina rileggendone altezze, allineamenti e misure compositive. L’accesso all’edificio avviene al piano terra da uno dei due corpi di fabbrica presenti. Dallo spazio aperto coperto sotto l’edificio-ponte si accede in uno spazio di ingresso caratterizzato da una doppialtezza che rimarca lo spazio d’accesso costruendo una duplice relazione visiva, da un lato con il cortile interno, dall’altro con la cavità soprastante che fa permeare la luce dal piano superiore e permette di cogliere la stereometria della copertura del volume superiore. L’edificio è definito da una scansione cadenzata di aperture che rileggono le aperture esistenti costruendo un ritmo ordinato dei fronti attraverso la costruzione di una regola costante tra pieni e vuoti che trova come unico elemento di eccezione e di variazione la grande apertura del volume secondario che si apre verso il terrazzo e costruisce una continuità visiva e spaziale tra interno ed esterno. Un spina centrale caratterizzata da armadiature e spazi serventi definisce uno spessore abitato che struttura il corpo principale del piano primo, ossatura spaziale tar i diversi ambienti della zona notte. Dal punto di vista materico il progetto si caratterizza per l’uso di una finitura di facciata realizzata in intonaco cementizio martellinato di colore beige che reinterpretazione la cultura materiale locale in chiave contemporanea. Le coperture dei volumi, a falde, si riconnettono agli edifici esistenti circostanti, preservandone cosi i caratteri formali connotativi.
Committente: privato
Volumetria: 600 m3
Superficie: 200 m2
Anno progetto: 2019-2020
Anno realizzazione: 2020-in corso
Progettazione e DL: FORM_A
Team di progetto: Andrea Fradegrada, Sandra Maglio con Ludovica Bachmann
Consulenti: ZH srl, Geolambda Engineering S.r.l., Studio associato MPM
Immagini: Onirism
Fotografie modello: Isabella Paleari
Fotografie: Simone Bossi