Il progetto di casa SM si configura come un edificio residenziale unifamiliare inserito all’interno del tessuto compatto del centro storico. L’intervento proposto reinterpreta le condizioni del contesto, rileggendone allineamenti e collimazioni visuali, connotandosi come elemento identitario capace di dialogare con lo spazio urbano circostante e costituirsi come elemento cardine nella risoluzione di una porzione di tessuto ad oggi irrisolto. Il progetto si inserisce nelle trame stratificate come elemento capace di costruire al piano terra una continuità con la cortina edilizia presente, arretrandosi al primo piano nel tentativo di scavare il volume stereometrico definendo un’alternanza di pieni e vuoti. L’architettura si costituisce di un volume a due falde che coglie gli andamenti dei colmi e delle coperture dei due edifici ai quali si àncora. L’edificio si compone in maniera semplice di tre differenti elementi che concorrono a risolvere l’eterogeneità del tessuto circostante: un corpo basso che ha il compito di risolvere il rapporto con la strada, un volume più alto capace di risolvere gli allineamenti dei colmi ed un elemento tecnico a cui viene affidato il compito di risolvere l’allineamento con il volume costruito a nord interno al cortile. Lo spazio interno definisce uno spessore riconoscibile in aderenza all’edificio esistente che accoglie armadiature, vani tecnici, spazi di servizio e l’elemento della scala di connessione tra il piano terra e il piano primo; come un grande muro abitato risolve la relazione con l’edificio adiacente conformandosi come l’elemento di supporto agli ambienti principali.
Il soggiorno a doppia altezza costruisce uno spazio extra-ordinario in grado di caratterizzare la zona giorno e lo spazio di ingresso. L’illuminazione principale al piano terra è costituita dalla presenza di una grande vetrata che affaccia sul cortile interno, e due aperture su strada che definiscono il fronte verso lo spazio pubblico. Le due aperture al piano terra danno identità al fronte strada nel tentativo di costituire commisurazioni urbane pur rimarcando la variazione morfologica del tessuto nell’alternanza tra pieni e vuoti, cavità e limiti. L’apertura del primo piano, collocata ad angolo, affaccia sul terrazzo ed enfatizza la stereometria del volume garantendone una doppia esposizione. Dal punto di vista materico il progetto si caratterizza per la reinterpretazione dei materiali della tradizione. La finitura di facciata realizzata in intonaco cementizio martellinato di colore beige delinea una continuità culturale attraverso la reinterpretazione del materiale della cultura architettonica locale, la dialettica tra storia e contemporaneità viene reinterpretata anche nell’utilizzo di una copertura metallica brunita che connota l’innesto del volume nel tessuto.
Committente: privato
Volumetria: 450 m3
Superficie: 150 m2
Anno progetto: 2018-2019
Anno realizzazione: 2020-in corso
Progettazione e DL: FORM_A
Team di progetto: Andrea Fradegrada, Sandra Maglio con Domenico Riccio, Francesca Depani, Silvia Pansera
Consulenti: ZH srl, Geolambda Engineering S.r.l., Studio di ingegneria Ing.Bergomi
Immagini: Onirism
Fotografie modello: Isabella Paleari
Fotografie: Simone Bossi