La proposta concorsuale per il Centro Sportivo Nazionale di nuoto a Tenero tenta di definire una strategia insediativa capace di porsi come sintesi tra condizioni architettonico-spaziali, materico-strutturali, tecnico-impiantistiche. Due elementi architettonici sovraordinati definiscono la trasformazione: un basamento sopraelevato rispetto al terreno, piano orizzontale artificiale, strumento correlativo dell’orizzonte, capace di divenire luogo su cui si innestano i diversi spazi richiesti dal programma di concorso ed un sistema-telaio, in grado di definire con chiarezza geometrica il sistema di copertura, differentemente declinato con spazi aperti, volumi vetrati, elementi opachi. Il progetto della struttura per il nuoto si costituisce di un sistema perimetrale definito da uno spessore variabile abitato che ospita gli spazi di servizio costruendo una sequenza di cavità interne aperte e coperte che ospitano gli spazi principali, le vasche natatorie e gli spazi di transizione. La grande vasca principale esterna si apre verso il lago e verso il paesaggio pur in uno spazio ben definito dalle travi di copertura perimetrali che circondano il limite esterno costruendo visuali molteplici, verso il cielo, verso il lago, verso il paesaggio circostante, costruendo inquadrature all’aperto ridefinendo lo spazio della piscina esterna come una grande stanza all’aperto. Il sistema delle residenze a nord si compone di tre volumi lineari poste anch’esse su un basamento a chiusura del sistema in una relazione cadenzata di pieni e vuoti tra spazio aperto e spazio costruito.
Il sistema della palestra , posta a lato della struttura natatoria, si configura come un elemento preciso di forma quadrata in cui si articolano in una sequenza interna di spazi abitati su due lati gli spazi di servizio, i depositi, gli spogliatoi. L’accesso avviene da un patio laterale, mentre lo spazio principale della palestra si apre con due elementi vetrati sull’angolo costruendo una continuità visiva con lo spazio aperto circostante. La dicotomia tra cavità e limite definisce l’intero progetto, i vuoti si susseguono ai pieni nella costruzione di una sequenza spaziale chiara e precisa; il rigore e l’ordine si ritrovano anche nel disegno degli spazi aperti in cui troviamo sequenze vegetali e spazi attrezzati per lo sport all’aperto. Strutturalmente l’intero sistema di copertura, dell’edificio delle piscine e quello della palestra, è dimensionato in relazione alla condizione di carico maggiormente sollecitata e luce più elevata, definendo una maglia di travature a “parete” costituite da travi reticolari in acciaio, rivestite in cemento armato a vista. Il reticolo principale di travature poggia su setti in cemento armato che definiscono dei volumi cavi, connotati come spazi serventi, strutturalmente definiti come veri e propri pilastri incavi. La copertura della vasca dei tuffi, è costituita da una griglia ortogonale di travi in acciaio a doppia T alte circa 1,50 m e poste a un interasse di 2,50 m.
La copertura a “cassettoni” è sostenuta su quattro lati da pilastri in acciaio, posizionati in maniera coerente alla nervatura soprastante ad un interasse di circa 2,50 m, con altezza pari a sei metri, realizzati con profili in acciaio HEA 240, in modo da garantire una sezione resistente sufficiente ad assorbire il carico trasmesso dalla copertura e prevenire fenomeni legati al carico di punta. Il sistema è poi chiuso da quattro travi reticolari alte 6 m e realizzata con profilati in acciaio HE 260.
Committente: Ufficio federale delle costruzioni e della logistica – Concorso
Volumetria: 69.000 m3
Superficie: 23.000 m2
Anno progetto: 2017
Progettazione: FORM_A
Team di Progetto: Andrea Fradegrada, Sandra Maglio, Giovanni Munafò, Simone Natoli con Gino Baldi, Serena Comi, Roberta D’Agrosa
Consulenti: Franco Zavagno agronomo
Immagini: Onirism