Il progetto riguarda la costruzione di un edificio in linea, nel comune di Segrate, nell’ambito di trasformazione TR Cascina Boffalora , oggetto di un P.I.I denominato MILANO 4 YOU 2016. L’edificio è definito nella sua natura morfo-tipologica come organismo in linea, sviluppato nella successione di nove livelli abitati fuori terra ed un piano interrato. Dimensionalmente il corpo di fabbrica ha una lunghezza di circa cinquantaquattro metri ed una profondità pari a diciassette metri, con alloggi serviti da due nuclei scale-ascensore capaci di ottimizzare la distribuzione interna all’edificio. Il suolo è concepito come continuum dello spazio pubblico. Al piano terreno, accessibile da un livello porticato, sono ospitati i servizi di accesso all’edificio, i servizi collettivi, due unità commerciali di vicinato. Il rapporto con il suolo si declina attraverso un piano interrato capace di ospitare vani tecnici, cantine, connessioni, oltre agli spazi di stoccaggio – magazzino delle due unità commerciali.
La successione degli otto livelli residenziali definisce una articolazione variabile, capace di rispondere alle differenti richieste commerciali. Questo obiettivo è raggiunto mediante un processo progettuale di definizione di invarianti e variazioni, articolando possibilità mutevoli da un punto di vista tipologico. Il progetto definisce quindi sei possibili tipologie abitative, aggregabili tra loro, perseguendo l’idea di un edificio resiliente, capace di articolare da un minimo di trentadue unità ad un massimo di sessantaquattro appartamenti.
Le invarianti dei nuclei scale/ascensori e la maglia strutturale, ottimizzata, su un interasse di 5,50 metri, sono pensati sia nell’ottica di una tecnica di costruzione “in opera” che attraverso l’ipotesi di un sistema prefabbricato. I nuclei/cavedi impiantistici divengono il substrato tetragono attorno al quale il progetto possa articolarsi in condizioni mutevoli e resilienti. Il passaggio tra l’internità dell’edifico e l’esterno è mediato da uno “spessore” profondo circa 2,20 metri, capace di ospitare terrazze, vani di servizio e vuoti. Proprio i vani tecnici di servizio diventano gli elementi mutevoli e variabili che possono assumere il ruolo di spazi tecnici-vani ripostiglio esterni nella volontà di costruire un fronte che sia poroso nel rapporto tra pieni e vuoti, che sia funzionale e pragmatico nell’utilizzo dello spazio non solo interno ma anche esterno. Questi elementi, più effimeri, si conformano come diaframmi fissi aperti in grado di schermare dotazioni tecnologiche o vani di servizio ad uso di ogni singola abitazione. Alla risoluzione del rapporto con il cielo è demandato il compito di definire un nuovo skyline e di risolvere le esigenze di orientamento ottimale utile a massimizzare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Una grande copertura inclinata, dal profilo variabile, con pendenza a cogliere in maniera ottimale la radiazione solare, diviene elemento identitario, ideale sintesi tra condizione spaziale, esigenza tecnologica, conformazione strutturale. Ad una grande falda inclinata verso sud è demandato il compito di ospitare i pannelli fotovoltaici utili a produrre energia elettrica capace di soddisfare l’intero fabbisogno dell’edificio. Matericamente la proposta di progetto reinterpreta materiali della tradizione del professionismo colto milanese del novecento mediante l’utilizzo della ceramica come materiale di rivestimento esterno e del metallo brunito per l’articolazione di logge e terrazze. Le architetture rilevanti del novecento milanese sono i riferimenti nella reinterpretazione della cultura architettonica, Gio Ponti, Luigi Caccia Dominioni, Mario Asnago e Claudio Vender, Giulio Minoletti, Vito e Gustavo Latis, i fratelli Soncini sono i maestri con cui dialogare idealmente in un ponte tra passato e presente, tra identità e tradizione.
Committente: R.E.D srl
Volumetria: 12.000 m3
Superficie: 4.000 m2
Anno progetto: 2018-2019
Progettazione: FORM_A
Team di progetto: Andrea Fradegrada, Sandra Maglio
Consulenti: ZH srl, B&C associati
Immagini: Onirism