L’ipotesi trasformativa dell’area Ambito 7 – Cascina Manzoni, parte da una riflessione più ampia immaginando come strategicamente l’Area d’intervento sia relazionata con altri 4 ambiti che per estensione e centralità si configurano come elementi strutturanti la forma urbana del paese. Il Centro Sportivo Comunale sito in Via IV Novembre, il Centro Sportivo con nuova palestra, l’area retrostante la Parrocchia di San Lorenzo Martire, il vuoto urbano, ormai dismesso, della ex Saronio, si configurano come ambiti in cui la dimensione dello spazio aperto è prevalente sul costruito, delineando un disegno unitario capace di connotarsi come caposaldo scalare, oltreché risorsa, per il paese. Il progetto di masterplan declina tale fattispecie immaginando una trasformazione capace, attraverso un disegno di paesaggio efficace, di preservare l’unitarietà dell’ambito 7, pur ammettendo differenti porzioni, connotate dalla coesistenza di aree pubbliche e private.
La proposta di pianificazione attuativa prevede una trasformazione mirata al potenziamento delle aree pubbliche già esistenti a sud, con la realizzazione di un nuovo parco pubblico in cessione che, unitamente al Giardino esistente a sud di Via Bismantova ed alla riqualificazione della stessa, va a costituire una nuova centralità in termini di spazio aperto per la comunità di Cerro al Lambro. Attraverso lo spostamento della viabilità esistente con la previsione di una nuova strada di accesso di connessione est-ovest veicolare e ciclabile posta più a nord è possibile costruire un grande parco urbano come elemento identitario e di relazione del luogo. Il caposaldo di Cascina Manzoni, abbandonata e crollata nel corso degli anni e non più recuperabile, è diventato elemento di reinterpretazione da un punto di vista tipologico e formale del nuovo impianto di edilizia libera a corte che, strutturandosi attorno ad uno spazio aperto centrale, ne richiama logiche insediative e relazionali tra le parti. A completamento dell’intervento un volume lineare di tre piani fuori terra, collocato ad est, in prossimità della SP17, schermato attraverso sistemi vegetali, assolve alla richiesta di edilizia convenzionata promossa dall’Amministrazione Comunale, mentre il tessuto di ville uni/bifamiliari a compendio della zona nord dell’ambito di attuazione definisce una relazione tipologica e scalare con gli edifici più minuti esistenti attorno all’area.
Il progetto architettonico reinterpreta i materiali locali della tradizione attraverso logiche contemporanee, permane la costruzione di elementi con tetti a falde, tipici delle vecchie strutture cascinali e l’uso del mattone e del cemento a vista, nella costruzione di un’alternanza tra pieni e vuoti , tra interno ed esterno, tra tradizione e innovazione.
Committente: privato
Volumetria: 13.819,32 m3
Superficie costruita: 4.606,44 m2
Superficie area: 15.354,82 m2
Anno progetto: 2018-2019
Anno realizzazione: In corso
Progettazione e DL: FORM_A, Arch.Claudio Maglio
Team di progetto: Andrea Fradegrada, Sandra Maglio
Consulenti: Geolambda Engineering S.r.l., Studio di ingegneria Ing.Bergomi
Immagini: Onirism